I pellegrini che ritornavano dai luoghi santi si riconoscevano facilmente dai simboli che portavano attaccati sul mantello o sul cappello.
Il simbolo per antonomasia del pellegrinaggio a Santiago de Compostela era ed è la conchiglia, la capasanta, il cui nome scientifico è Pecten Jacobaeus (pettine di Giacomo), che ci accompagnerà lungo tutto il cammino, indicandoci la strada.
Incastonata nei muri o strade, stampata su cartelli o dipinta su piastrelle, scolpita sui cippi. Gialla su sfondo blu, di sasso o di bronzo, subito riconoscibile come i raggi del sole, mi ha rassicurata così tante volte, quando temevo di essermi persa.
Ci sono diverse leggende sulle origini del simbolo della "concha de Santiago". Quella del cavaliere delle conchiglie inizia con il viaggio in barca dalla Palestina alla Galizia di due discepoli dell'apostolo Giacomo il Maggiore, Teodoro e Atanasio. Portavano con loro i resti di San Giacomo per dargli una cristiana sepoltura ed evitare che le sue spoglie venissero profanate nella cosìddetta "Terra Santa". Giunti a Bouzas, videro che si stava celebrando un matrimonio sulla spiaggia. Stavano giocando ad un gioco tradizionale che consisteva nel gettare in aria il più lontano possibile una lancia o canna, anche chiamata "bofarda" e raccoglierla al galoppo prima che cadesse a terra. Arrivò il turno dello sposo; mentre aspettava di poter prendere la lancia, una folata di vento ne deviò il percorso verso il mare. Il cavaliere galoppò nell'acqua, cadde con il suo cavallo e sparì sotto le onde. Gli invitati affranti iniziarono a piangere la morte del giovane sposo, quando videro riemergere cavallo e cavaliere coperti da conchiglie. Per i due discepoli il miracolo era dovuto dalla presenza dei santi resti dell'apostolo Giacomo ed esclamarono: " Il Nostro Signore Gesù Cristo ha voluto mostrare ai presenti e alle generazioni future, che chi desidera amare e servire il suo vassallo, dovrà visitarlo là dove sarà sepolto, portando conchiglie come quelle di cui il cavaliere è coperto. Egli, in cambio, il Giorno del Giudizio Finale farà in modo che siano riconosciuti da Dio come suoi vassalli, e per l'onore che hanno fatto a Giacomo nel visitarlo e riverirlo, li risusciterà ." Da lì, Teodoro e Atanasio trasportarono i resti di Giacomo nell’entroterra per seppellirli in un luogo sicuro. Per secoli, il sepolcro e la storia del Santo caddero nell’oblio, finché una notte il monaco eremita Pelagio, scorgendo dei bagliori all’orizzonte, riportò alla luce la sua tomba.
Nel Medioevo, sulla spiaggia di Finisterre, i pellegrini raccoglievano le capesante come ricordo e a dimostrazione che avevano concluso il pellegrinaggio a Santiago, le mettevano bene in evidenza, sul bordone o sul cappello. La conchiglia veniva mostrata alle autorità per essere esonerati dalle tasse o dalla pena che si sarebbe dovuta scontare. Si dice poi che il guscio delle capesante venisse usato come ciotola per bere da fontane, fiumi e torrenti.
Infine la conchiglia rappresenta la rinascita della persona dopo il pellegrinaggio, sono il simbolo di rinascita e di purificazione spirituale.